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Brass Ensemble Horn,Trombone,Trumpet,Tuba - Level 2 - Digital Download SKU: A0.931212 Composed by Wolfgang Amadeus Mozart. Arranged by Alessandro Macrì. Classical. Score and parts. 13 pages. Music Macri Editions #3687655. Published by Music Macri Editions (A0.931212). Le nozze di Figaro, ovvero la folle giornata  (K 492) è un'opera lirica di Wolfgang Amadeus Mozart. È la prima delle tre opere  italiane scritte dal compositore salisburghese su libretto di Lorenzo Da Ponte.Musicato da Mozart all'età di ventinove anni, il testo dapontiano fu tratto dalla commedia Le nozze  di Figaro di Beaumarchais (autore della trilogia di Figaro : Il barbiere di Siviglia , Il matrimonio di Figaro  e La madre colpevole ).Dal Terzo Atto - Finale Ecco la marcia, andiamo  (Susanna, La Contessa, Il Conte, Figaro; Coro).Le Nozze di Figaro  Ã¨ una delle più famose opere di Mozart e dell'intero teatro musicale, ed è la prima di una serie di felici collaborazioni tra Mozart e Da Ponte, che ha portato anche alla creazione del  Don Giovanni  e di  Così fan tutte .Fu Mozart stesso a portare una copia della commedia di Beaumarchais a Da Ponte, che la tradusse in lingua italiana (tuttora la lingua ufficiale dell'opera lirica) e che (d'accordo con Mozart) rimosse tutti gli elementi di satira politica dalla storia. L'opera fu scritta da Mozart in gran segreto (la commedia era stata vietata dall'imperatore Giuseppe II, poiché attica l'odio tra le varie classi sociali). Questo è un periodo in cui è stato scritto. Eppure è solo dopo aver convinto l'imperatore della rottura delle scene politicamente più discusse che hanno visto il permesso di rappresentare l'opera.Inoltre, la scena finale del terzo atto, che comprendeva un balletto e una pantomima, si dovette scontrare con un divieto imperiale di rappresentare balli in scena. Racconta Da Ponte, nelle sue  memorie , che lui e Mozart, non intendono rinunciare al finale come l'avevo concepito, invitarono l'imperatore ad assistere a una prova, dove si sono giocati quel pezzo muto. L'imperatore subito ordinò che la musica fosse reinserita.Così  Le Nozze di Figaro , finita di comporre il 29 aprile, fu messa in scena al Burgtheater di Vienna, il 1º maggio 1786 con Nancy Storace (Susanna), Francesco Benucci (Figaro) e Michael Kelly (tenore) (Basilio e Don Curzio) , diretta dal compositore nelle prime due rappresentazioni e da Joseph Weigl nelle repliche. Ottenne un successo strepitoso, al punto che l'Imperatore, dopo la terza recita, dovette emanare un decreto per limitare le richieste di bis, in modo che le repliche non durassero troppo. Ancor più grande fu il successo al Teatro Nazionale di Praga (dal 17 gennaio 1787), colomba (una detta di Mozart): «Qui non sta che che del Figaro, non si suona, non si strombetta, non si canta, non si fischia che il Figaro, non si va a sentire altra opera che il Figaro. Eternamente Figaro! ».L'opera è in quattro atti e ruota attorno alle trame del Conte d'Almaviva, invaghito della cameriera della Contessa, Susanna, alla quale cerca di imporre lo ius primae noctis. La vicenda si svolge in un intreccio serrato e folle, in cui donne e uomini si contrappongono nel corso di una giornata di passione travolgente, piena sia di eventi drammatici che comici, e nella quale alla fine i servi si dimostrano più signori e intelligenti dei loro padroni. L'opera è per Mozart (e prima di lui per Beaumarchais) un pretesto per prendersi gioco delle classi sociali dell'epoca che da lì a poco saranno travolte dai fatti con la Rivoluzione francese. L'intera vicenda può anche essere letta come una metafora delle diverse fasi dell'amore: Cherubino e Barbarina rappresentano l'amore acerbo, Susanna e Figaro l'amore che sboccia, il Conte e la Contessa l'amore logorato e senza più alcuna passione, Marcellina e don Bartolo l'amore maturo.
AMADEUS suite - 5. Ecco la marcia from Act 3 of LE NOZZE DI FIGARO
Quatuor de Cuivres : 2 trompettes, trombone, tuba

$6.00 5.26 € Quatuor de Cuivres : 2 trompettes, trombone, tuba PDF SheetMusicPlus

Brass Ensemble Horn,Trombone,Trumpet,Tuba - Level 2 - Digital Download SKU: A0.931249 Composed by Giuseppe Verdi. Arranged by Alessandro Macrì. A Cappella,Concert,Film/TV,Romantic Period,Sacred. Score and parts. 20 pages. Music Macri Editions #5771023. Published by Music Macri Editions (A0.931249). La Messa da Requiem di Giuseppe Verdi è un'opera certamente religiosa, ma in un modo tutto suo, scritta cioè da un uomo che non era propriamente praticante: composta ed eseguita (su un precedente progetto per Rossini) nel 1874 per commemorare Alessandro Manzoni a un anno dalla scomparsa, è un lavoro che unisce, alla devozione quasi filiale per i due Grandi, una sensibilità operistica tutta verdiana. E in verità, i cantanti solisti che Verdi aveva in mente nello scrivere la partitura erano certamente voci d’opera.La prima nella chiesa di San Marco a Milano ebbe un tale successo che si tennero altre tre esecuzioni al Teatro alla Scala. Francis Tovey scrive: La Messa era arrivata nella sua vera casa (...) dove il pubblico, che non doveva badare alle convenzioni ecclesiastiche, poté dare sfogo al proprio entusiasmo, con esuberanza tipicamente italiana. Verdi non aveva intenzione di riservare la partitura a rare, solenni commemorazioni. La qualità drammatica e operistica del Requiem mal si adatta all’uso di un servizio regolare in chiesa, né il compositore voleva che funzionasse come liturgia. Fin dall'inizio, Verdi ha concepito il suo Requiem per l’esecuzione, non per la devozione; voleva che il suo lavoro fosse complementare alla popolarità di Manzoni per mostrare al mondo la cultura italiana, tanto che lo portò personalmente in tournée a Parigi, New York, Londra e Vienna.Il Requiem di Verdi, come Ein deutsches Requiem di Johannes Brahms, è l’affermazione di un dolore personale che si serve di un testo preso in prestito dalla liturgia sacra.Neanche Brahms, come Verdi, era particolarmente devoto. Per entrambi, le parole della messa da requiem per i defunti rappresentano il bisogno universale di esprimere le emozioni che ci assalgono quando una persona amata muore: dolore, perdita, tristezza, rabbia, paura del giudizio divino e speranza di pace sia per i defunti che per coloro che sono in lutto.Verdi inizia con i versi Requiem aeternam dona eis, Domine che il coro e l'orchestra intonano in fasi sommesse e raccolte. I quattro solisti si uniscono al coro e all'orchestra per uno stentoreo Kyrie eleison. Il tonitruante boato orchestrale e corale del Dies irae che segue immediatamente il Kyrie Ã¨ il momento più atteso e memorabile del Requiem. Qui i musicisti, i coristi e i cantanti devono produrre esplosioni sonore continue e inarrestabili. Gli ottoni, le percussioni, i legni e il coro sono tirati al massimo, mentre le voci gridano sgomento e dolore, e gli archi crescono di intensità e impeto. Del resto, il materiale musicale del pauroso Dies irae ritorna di continuo lungo tutta la Messa, dipingendo un quadro da Giorno del Giudizio: non a caso l’opera è stata equiparata all’affresco michelangiolesco della Cappella Sistina. Un lavoro cupamente drammatico, con intermittenti, brevi, violenti lampi di luce.Di volta in volta, Verdi ci fa vivere il terrore dell'inferno (timbri e registri bassi) e la luminosa speranza di salvezza, preparandoci alla gioia del Sanctus, con la tromba che annuncia Santo, santo, santo, Signore degli eserciti! Il cielo e la terra sono pieni della tua gloria!Verdi conclude il suo Requiem con un soprano che intona i primi versi di Libera me (Liberami, o Signore, dalla morte eterna in quel terribile giorno). Tutto il dramma, il terrore, l’angoscia delle sezioni precedenti ritorna, come se il compositore intendesse lasciarci con un senso di incertezza: saremo, alla fine, riscattati? Verdi riprende qui la musica del Dies irae, ma alla fine, il coro e il soprano finiscono in un sussurro quasi impercettibile, con Libera me. Libera me: una speranza, una preghiera, un gemito sommesso.
DIES IRAE from REQUIEM by G. Verdi
Quatuor de Cuivres : 2 trompettes, trombone, tuba

$9.00 7.89 € Quatuor de Cuivres : 2 trompettes, trombone, tuba PDF SheetMusicPlus

Choral Choir (SATB) - Level 4 - Digital Download SKU: A0.828703 Composed by Leonardo Leo. Arranged by Guido Menestrina. A Cappella,Baroque,Sacred. Octavo. 15 pages. Guido Menestrina #238145. Published by Guido Menestrina (A0.828703). Leonardo Leo - Dixit Dominus a 2 cori, 1741, Primo movimentoEdit Published by Guido Menestrina Celebre compositore e capostipite della bella scuola napoletana del XVIII secolo, nacque a San Vito degli Schiavoni, presso Brindisi, in provincia di Terra d'Otranto. De Leo avrebbe compiuto i suoi studi musicali al conservatorio della Pietà dei Turchini, sotto la direzione di Nicola Fago, soprannominato il tarentino[1]. Girolamo Chigi, maestro di Cappella di San Giovanni in Laterano, allievo e amico di Pitoni, dice che de Leo si recò a Roma e che vi studiò il contrappunto sotto la guida di questo sapiente maestro. Di ritorno a Napoli, de Leo ottenne il posto di secondo maestro al conservatorio della Pietà. Nel 1716 fu nominato organista della cappella reale e l'anno successivo venne designato per occupare il posto di maestro di cappella della chiesa di Santa Maria della Solitaria, per la quale scrisse molta musica. Nel 1719 fece rappresentare la Sofonisba, sua prima opera seria che fu ben accolta e in cui il carattere espressivo del suo talento si faceva già notare. I biografi che sostengono abbia insegnato al conservatorio di Loreto s'ingannano, fu infatti prima al conservatorio della Pietà, poi a quello di Sant'Onofrio, dove ebbe per allievi alcuni dei compositori più illustri del XVIII secolo, come Jommelli e Piccinni. Non morì nel 1743, come dice lo stesso Piccinni, in una breve notizia biografica sul suo maestro, né nel 1742 come afferma Burney, ma nel 1744. Il marchese di Villarosa, riferisce che de Leo sarebbe stato colpito da apoplessia, mentre era intento a scrivere un'aria buffa de La finta frascatana che comincia con queste parole: Voi par che gite/di palo in frasca. Lo si trovò con la testa appoggiata sul suo clavicembalo e si credette, in un primo momento che dormisse, ma in realtà aveva già cessato di vivere. Leo era di taglia media, colorito bruno, occhio vivo e temperamento ardente. Sebbene fosse abitualmente piuttosto serioso, non mancava di urbanità e gentilezza. Infaticabile nella professione, passava spesso la maggior parte delle notti a comporre e si trovava sempre in vena- Amava le sue opere, ma rendeva giustizia al merito dei suoi rivali quando occorreva. Morì rimpianto da tutti, lasciando a lungo il ricordo di sé e delle sue opere, nonché della scuola di cui fu uno dei fondatori. Considerazioni sull'artista Leo condivide col suo predecessore Alessandro Scarlatti e i contemporanei Nicola Porpora, Francesco Durante e Francesco Feo, la gloria di aver fondato la scuola di Napoli, da cui sono usciti, durante tutto un secolo, una moltitudine di compositori drammatici di prim'ordine. Egli stesso fu non soltanto un grande professore, ma un artista dei più dotati. La sua musica da chiesa non ha meno maestà di quella di Durante, tocca il cuore e fa nascere degli slanci di tenera devozione. Il suo Miserere a due cori è una composizione tanto notevole per l'elevatezza dei sentimenti che l'hanno dettata, quanto per la purezza di stile in cui si riconoscono le tracce della scuola cantoria romana in cui studiò. Nella sua musica sacra nello stile accompagnato e concertato, de Leo conserva la semplicità e si fa ammirare per la bellezza dell'espressione, come l'Ave Maris Stella per voce di soprano e orchestra o il Credo a quattro. Egualmente notevole nel genere teatrale, de Leo è sempre nobile, spesso patetico e appassionato ed è con questi mezzi, molto semplici, che perviene a grandi effetti. Piccinni fa i più grandi elogi alle sue opere, e cita in particolare l'aria Misero pargoletto da Demoofonte come modello di espressione drammatica, quest'aria è, in effetti, della più grande bellezza, anche Arteaga è prodigo di elogi verso questo musicista Segui lo spartito qui/Follow the score here: http://youtu.be/q3iMskZjm1Y.
Leonardo Leo - Dixit Dominus a 2 cori, 1741, Primo movimento
Chorale SATB

$17.99 15.78 € Chorale SATB PDF SheetMusicPlus

Choral Choir (SATB) - Digital Download SKU: A0.828714 Composed by Leonardo Leo. Arranged by Guido Menestrina. A Cappella,Baroque,Sacred. Octavo. 23 pages. Guido Menestrina #481065. Published by Guido Menestrina (A0.828714). Leonardo Leo - Dixit Dominus a 2 cori, 1741, Secondo movimento Transcribed by Guido Menestrina Celebre compositore e capostipite della bella scuola napoletana del XVIII secolo, nacque a San Vito degli Schiavoni, presso Brindisi, in provincia di Terra d'Otranto. De Leo avrebbe compiuto i suoi studi musicali al conservatorio della Pietà dei Turchini, sotto la direzione di Nicola Fago, soprannominato il tarentino[1]. Girolamo Chigi, maestro di Cappella di San Giovanni in Laterano, allievo e amico di Pitoni, dice che de Leo si recò a Roma e che vi studiò il contrappunto sotto la guida di questo sapiente maestro. Di ritorno a Napoli, de Leo ottenne il posto di secondo maestro al conservatorio della Pietà. Nel 1716 fu nominato organista della cappella reale e l'anno successivo venne designato per occupare il posto di maestro di cappella della chiesa di Santa Maria della Solitaria, per la quale scrisse molta musica. Nel 1719 fece rappresentare la Sofonisba, sua prima opera seria che fu ben accolta e in cui il carattere espressivo del suo talento si faceva già notare. I biografi che sostengono abbia insegnato al conservatorio di Loreto s'ingannano, fu infatti prima al conservatorio della Pietà, poi a quello di Sant'Onofrio, dove ebbe per allievi alcuni dei compositori più illustri del XVIII secolo, come Jommelli e Piccinni. Non morì nel 1743, come dice lo stesso Piccinni, in una breve notizia biografica sul suo maestro, né nel 1742 come afferma Burney, ma nel 1744. Il marchese di Villarosa, riferisce che de Leo sarebbe stato colpito da apoplessia, mentre era intento a scrivere un'aria buffa de La finta frascatana che comincia con queste parole: Voi par che gite/di palo in frasca. Lo si trovò con la testa appoggiata sul suo clavicembalo e si credette, in un primo momento che dormisse, ma in realtà aveva già cessato di vivere. Leo era di taglia media, colorito bruno, occhio vivo e temperamento ardente. Sebbene fosse abitualmente piuttosto serioso, non mancava di urbanità e gentilezza. Infaticabile nella professione, passava spesso la maggior parte delle notti a comporre e si trovava sempre in vena- Amava le sue opere, ma rendeva giustizia al merito dei suoi rivali quando occorreva. Morì rimpianto da tutti, lasciando a lungo il ricordo di sé e delle sue opere, nonché della scuola di cui fu uno dei fondatori. Considerazioni sull'artista Leo condivide col suo predecessore Alessandro Scarlatti e i contemporanei Nicola Porpora, Francesco Durante e Francesco Feo, la gloria di aver fondato la scuola di Napoli, da cui sono usciti, durante tutto un secolo, una moltitudine di compositori drammatici di prim'ordine. Egli stesso fu non soltanto un grande professore, ma un artista dei più dotati. La sua musica da chiesa non ha meno maestà di quella di Durante, tocca il cuore e fa nascere degli slanci di tenera devozione. Il suo Miserere a due cori è una composizione tanto notevole per l'elevatezza dei sentimenti che l'hanno dettata, quanto per la purezza di stile in cui si riconoscono le tracce della scuola cantoria romana in cui studiò. Nella sua musica sacra nello stile accompagnato e concertato, de Leo conserva la semplicità e si fa ammirare per la bellezza dell'espressione, come l'Ave Maris Stella per voce di soprano e orchestra o il Credo a quattro. Egualmente notevole nel genere teatrale, de Leo è sempre nobile, spesso patetico e appassionato ed è con questi mezzi, molto semplici, che perviene a grandi effetti. Piccinni fa i più grandi elogi alle sue opere, e cita in particolare l'aria Misero pargoletto da Demoofonte come modello di espressione drammatica, quest'aria è, in effetti, della più grande bellezza, anche Arteaga è prodigo di elogi verso questo musicista Segui lo spartito qui/Follow the score here: https://www.youtube.com/watch?v=vqOa9skJg5o.
Leonardo Leo - Dixit Dominus a 2 cori, 1741, Secondo movimento
Chorale SATB

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Small Ensemble Cello,High Voice,Low Voice,Oboe,Viola,Violin - Level 3 - Digital Download SKU: A0.828718 Composed by Leonardo Leo. Arranged by Guido Menestrina. A Cappella. Score and parts. 22 pages. Guido Menestrina #516705. Published by Guido Menestrina (A0.828718). Leonardo Leo - Dixit Dominus a 2 cori, 1741, Quarto movimento Transcribed by Guido Menestrina Celebre compositore e capostipite della bella scuola napoletana del XVIII secolo, nacque a San Vito degli Schiavoni, presso Brindisi, in provincia di Terra d'Otranto. De Leo avrebbe compiuto i suoi studi musicali al conservatorio della Pietà dei Turchini, sotto la direzione di Nicola Fago, soprannominato il tarentino[1]. Girolamo Chigi, maestro di Cappella di San Giovanni in Laterano, allievo e amico di Pitoni, dice che de Leo si recò a Roma e che vi studiò il contrappunto sotto la guida di questo sapiente maestro. Di ritorno a Napoli, de Leo ottenne il posto di secondo maestro al conservatorio della Pietà. Nel 1716 fu nominato organista della cappella reale e l'anno successivo venne designato per occupare il posto di maestro di cappella della chiesa di Santa Maria della Solitaria, per la quale scrisse molta musica. Nel 1719 fece rappresentare la Sofonisba, sua prima opera seria che fu ben accolta e in cui il carattere espressivo del suo talento si faceva già notare. I biografi che sostengono abbia insegnato al conservatorio di Loreto s'ingannano, fu infatti prima al conservatorio della Pietà, poi a quello di Sant'Onofrio, dove ebbe per allievi alcuni dei compositori più illustri del XVIII secolo, come Jommelli e Piccinni. Non morì nel 1743, come dice lo stesso Piccinni, in una breve notizia biografica sul suo maestro, né nel 1742 come afferma Burney, ma nel 1744. Il marchese di Villarosa, riferisce che de Leo sarebbe stato colpito da apoplessia, mentre era intento a scrivere un'aria buffa de La finta frascatana che comincia con queste parole: Voi par che gite/di palo in frasca. Lo si trovò con la testa appoggiata sul suo clavicembalo e si credette, in un primo momento che dormisse, ma in realtà aveva già cessato di vivere. Leo era di taglia media, colorito bruno, occhio vivo e temperamento ardente. Sebbene fosse abitualmente piuttosto serioso, non mancava di urbanità e gentilezza. Infaticabile nella professione, passava spesso la maggior parte delle notti a comporre e si trovava sempre in vena- Amava le sue opere, ma rendeva giustizia al merito dei suoi rivali quando occorreva. Morì rimpianto da tutti, lasciando a lungo il ricordo di sé e delle sue opere, nonché della scuola di cui fu uno dei fondatori. Considerazioni sull'artista Leo condivide col suo predecessore Alessandro Scarlatti e i contemporanei Nicola Porpora, Francesco Durante e Francesco Feo, la gloria di aver fondato la scuola di Napoli, da cui sono usciti, durante tutto un secolo, una moltitudine di compositori drammatici di prim'ordine. Egli stesso fu non soltanto un grande professore, ma un artista dei più dotati. La sua musica da chiesa non ha meno maestà di quella di Durante, tocca il cuore e fa nascere degli slanci di tenera devozione. Il suo Miserere a due cori è una composizione tanto notevole per l'elevatezza dei sentimenti che l'hanno dettata, quanto per la purezza di stile in cui si riconoscono le tracce della scuola cantoria romana in cui studiò. Nella sua musica sacra nello stile accompagnato e concertato, de Leo conserva la semplicità e si fa ammirare per la bellezza dell'espressione, come l'Ave Maris Stella per voce di soprano e orchestra o il Credo a quattro. Egualmente notevole nel genere teatrale, de Leo è sempre nobile, spesso patetico e appassionato ed è con questi mezzi, molto semplici, che perviene a grandi effetti. Piccinni fa i più grandi elogi alle sue opere, e cita in particolare l'aria Misero pargoletto da Demoofonte come modello di espressione drammatica, quest'aria è, in effetti, della più grande bellezza, anche Arteaga è prodigo di elogi verso questo musicista Segui lo spartito qui/Follow the score here: https://youtu.be/qjcFrb638VI or listen to it on soundcloud: https://soundcloud.com/guido-menestrina/leonardo-leo-dixit-dominus-4a-parte-quartetto Score includes: - full score - strings part - oboi par.
Leonardo Leo - Dixit Dominus a 2 cori, 1741, Quarto movimento (Quartetto)

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Piano Solo - Digital Download SKU: A0.976867 Composed by Monica Bergo. Contemporary. Score. 4 pages. Monica Bergo #3239699. Published by Monica Bergo (A0.976867). 2017 Holiday Contest Entry♫*´¨`*•.¸¸.♫ La ballata di Fandalism ♫*´¨`*•.¸¸.♫Sola, navigavo in questo mare con la musica nel cuore sempre alla ricerca di calore e sole quando, come un canto di sirene una musica che viene e ora mi trasporta già... Ma cos'è? Ma dov'è? C'era già? o è apparsa all'improvviso dentro me forse là troverò gente che mi somiglia almeno un po'.... Si chiama Fandalism siamo su Fandalism qui troverai gli artisti più simpatici non siam famosi ma abbiamo un'anima solo ascoltandoci si capirà Qui non c'è gara e non si vince nulla ma ci si guadagna in cuore e solidarietà Youtube non ti amo più Beat 100 neanche tu sai darmi il brivido che c'è quaggiù Grandi amicizie qui che si cementano distanze chilometriche si annullano storie d'amore che sbocciando ispirano perciò ho deciso che mi fermo qua C'è chi fa jazz o musica elettronica chi suona il basso o la chitarra elettrica c'è chi è geniale ma non se ne accorgerà perchè qui a Fandalism c'è l'umiltà Li adoro tutti e tutti me li abbraccerei io coccolata come non son stata mai come un folletto neli mio bosco magico vole tra note e generosità Rinnoverò l'incanto fermerò il mio tempo e ascolterò il tuo canto e ciò che mi dirai Ti voglio al mio fianco e io suonerò per te soltanto ed asciugherai tu il mio pianto e se sarò triste lo capirai Mentre sfioro tanta gente (senza toccarla mai) che è indifferente (ma tu non lo sei) corro nel niente con gli accordi miei e questa mente che non riposa mai ma tu puoi sentire quello che ho dentro la presenza tua forse può dare un senso a tutto ciò La mia diversità qui è la normalità sono accettata qui con la mia musica un cantastorie io fuori dal tempo mio vivo sospesa tra sogno e realtà Rimango attonita per il talento altrui mi sento piccola, talmente inutile poi mi incoraggiano torno a sorridere perchè qui a Fandalism c'è umanità E ci vogliamo bene e si collabora qui siamo al centro esatto della musica Doc m'incorona rosa in questo regno e poi sono felice Because the Doc says! Scrivo commenti e dò puntelli a raffica e mi preoccupo quando spariscono non c'è malignità non ci si critica e qui l'invidia no, non entrerà Vieni su Fandalism ti aspetto a Fandalism perchè qui a Fandalism ci siamo noi!! Mi fermo a Fandalism resto su Fandalism perchè qui a Fandalism ci siete voi!!!! Ehi!!! Ci sono anch'io!!!                                                                                             Monica Bergo
La ballata di Fandalism
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Piano Solo - Digital Download SKU: A0.976866 Composed by Monica Bergo. Contemporary. Score. 4 pages. Monica Bergo #3239691. Published by Monica Bergo (A0.976866). 2017 Holiday Contest Entry                                    UNA LACRIMA PER OGNI PECCATO Ed il giorno lascia il posto a questa insana realtà e la notte nasconde la mia identità e trascino questi tacchi stanchi ormai come me il mio trucco pesante come il vuoto che c'è. Peccatrice nel corpo ma nell'anima mai tu che hai tutto e mi guardi no, capire non puoi il tuo sguardo è disprezzo e non sai il male che fai come un fuoco su di me   ladro tu ruberesti per me nuove vite e occasioni perdute la dolcezza di chi ama davvero il calore di un abbraccio sincero sarai il vento e spazzerai via il rancore sarai il sole seguirò il tuo calore     con te affronterò la solitudine e l'inquietudine per quante lacrime ho versato ad ognuna il suo peccato Sarai il sole e il tuo calore seguirò Rimpianti non avrò Per tutto ciò che non è stato Per ogni lacrima un peccato   e noi invisibili e affamati come spiriti dannati mendicanti lacerati dai destini già segnati come fiori ormai appassiti in giardini disperati quante lacrime hai versato e per ognuna il suo peccato   e allora tienimi vicina come fossi una bambina che per crescere felice vuole solo amore  e pace io così scomoda e scostante tu un ribelle impenitente a testa alta camminiamo ma non lasciare la mia mano   Come può in questo fango crescere un gioiello come può da un'altra madre nascere un fratello stai con me, cancellerò le lacrime versate e nuove  vite  avrai Come può la pioggia non bagnare più il selciato Scenderà la neve a cancellare il mio peccato Sarò qui e pregherò intensamente per noi 2   E riscrivo la mia storia , letta solo a metà Nuova fine ci sarà Nella pagina tua scriverò Andato via!                                                 Monica Bergo
Una lacrima per ogni peccato
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Piano Solo - Digital Download SKU: A0.1012715 Composed by Monica Bergo. Contemporary. Score. 9 pages. Moni Bergo #5743001. Published by Moni Bergo (A0.1012715). Music and sog composed by me♫*´¨`*•.¸¸.♫L’UNICO LIMITE:IL CIELO (L’EQUILIBRISTA)♫*´¨`*•.¸¸.♫     Resto in bilico così Sospesa a un filo Il solo limite che ho Rimane il cielo Un’equilibrista io Tra il bene e il male Senza protezione mai Cercando il sole Ed il circo sotto me Mi sembra vuoto Facce senza volto che Tolgono il fiato Assordante quel brusio Di chi ha pagato Un biglietto per lo show Tutto esaurito Cerco invano di volare ma ho le ali rotte e non le so spiegare Intreccio i miei capelli per intrappolare tutta la tristezza e farla scomparire Sotto fiumi di parole mentre inciampo e cado sta spuntando il sole La mia vita scorre, tutta da rifare, Sabbia tra le dita, e non la puoi fermare Spiccherò l’ultimo volo io senza più rete mi avvicino al suolo prendi queste mani se mi vuoi salvare ma oramai è tardi e non mi puoi aiutare Butto via le insicurezze e quel bisogno assurdo delle tue carezze tutta la mia vita sempre a mendicare sfioro questo amore e non lo posso avere Il tuo unico limite è il cielo È la terra di mezzo che appare Quando i sogni li vedi svanire Sei bravo equilibrista Se vuoi tu volerai Il tuo unico limite è il cielo Mentre il corpo appassisce e poi muore Il rimpianto ha uno strano sapore Coraggio equilibrista Adesso puoi saltare Non devi vacillare Se vuoi potrai volare più su Giace a faccia in giù l’equilibrista gente grida e poi accorre in pista n on è più lo show per cui han pagato e un rimborso, sì, sarà gradito il circo è come la mia vita sempre in equilibrio sempre più in salita un equilibrista io ,sempre più stanco con questo sorriso che è sempre più spento mentre mi avvicino al suolo dimmi una parola e sarò ancora in volo in questa mia vita niente da salvare e ora è troppo tardi per ricominciare il tuo unico limite è il cielo l’orizzonte in cui vuoi scomparire se la morte si veste di nero la vita ha il suo colore ma grigio è il tuo torpore e rosso è il tuo dolore che non puoi colorare mai più Quando un grande artista muore È tanta la gente che spende parole Solo pochi giorni e avran dimenticato il mio equilibrista è steso sul selciato e limiti non ha….. Monica Bergo
ONLY LIMIT: THE SKY (THE BALANCER)
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Piano Solo - Digital Download SKU: A0.976843 Composed by Monica Bergo. Contemporary,Spiritual. Score. 7 pages. Monica Bergo #3236681. Published by Monica Bergo (A0.976843). 2017 Holiday Contest Entry♫*´¨`*•.¸¸.♫L’UNICO LIMITE:IL CIELO (L’EQUILIBRISTA)♫*´¨`*•.¸¸.♫     Resto in bilico così Sospesa a un filo Il solo limite che ho Rimane il cielo Un’equilibrista io Tra il bene e il male Senza protezione mai Cercando il sole Ed il circo sotto me Mi sembra vuoto Facce senza volto che Tolgono il fiato Assordante quel brusio Di chi ha pagato Un biglietto per lo show Tutto esaurito Cerco invano di volare ma ho le ali rotte e non le so spiegare Intreccio i miei capelli per intrappolare tutta la tristezza e farla scomparire Sotto fiumi di parole mentre inciampo e cado sta spuntando il sole La mia vita scorre, tutta da rifare, Sabbia tra le dita, e non la puoi fermare Spiccherò l’ultimo volo io senza più rete mi avvicino al suolo prendi queste mani se mi vuoi salvare ma oramai è tardi e non mi puoi aiutare Butto via le insicurezze e quel bisogno assurdo delle tue carezze tutta la mia vita sempre a mendicare sfioro questo amore e non lo posso avere Il tuo unico limite è il cielo È la terra di mezzo che appare Quando i sogni li vedi svanire Sei bravo equilibrista Se vuoi tu volerai Il tuo unico limite è il cielo Mentre il corpo appassisce e poi muore Il rimpianto ha uno strano sapore Coraggio equilibrista Adesso puoi saltare Non devi vacillare Se vuoi potrai volare più su Giace a faccia in giù l’equilibrista gente grida e poi accorre in pista n on è più lo show per cui han pagato e un rimborso, sì, sarà gradito il circo è come la mia vita sempre in equilibrio sempre più in salita un equilibrista io ,sempre più stanco con questo sorriso che è sempre più spento mentre mi avvicino al suolo dimmi una parola e sarò ancora in volo in questa mia vita niente da salvare e ora è troppo tardi per ricominciare il tuo unico limite è il cielo l’orizzonte in cui vuoi scomparire se la morte si veste di nero la vita ha il suo colore ma grigio è il tuo torpore e rosso è il tuo dolore che non puoi colorare mai più Quando un grande artista muore È tanta la gente che spende parole Solo pochi giorni e avran dimenticato il mio equilibrista è steso sul selciato e limiti non ha….. Monica Bergo
Unico limite : il cielo (L'equilibrista)
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Choral Choir (SATB) - Level 4 - Digital Download SKU: A0.828704 Composed by Giovanni Bononcini, Giovanni Battista Bononcini. Arranged by Guido Menestrina. Baroque,Contemporary,Sacred. Octavo. 44 pages. Guido Menestrina #368381. Published by Guido Menestrina (A0.828704). Anthem which was performed in King Henry the Seventh's Chappel at the Funeral of the most Noble & Victorious Prince John Duke of Marlborough By Giovanni Bononcini (1670-1747) transcribed by Guido Menestrina Il padre, Giovanni Maria Bononcini (Buononcini) (1642-1678), era stato violinista e compositore: attivo alla corte di Modena, aveva scritto un trattato, Musico prattico, pubblicato nel 1673. Il fratello minore di Giovanni, Antonio Maria, fu anch'egli musicista. Proprio dal padre Giovanni ricevette la prima educazione musicale; quando questi morì, nel 1678, divenne studente di Giovanni Paolo Colonna a Bologna, dove vennero eseguiti i suoi primi lavori. Proprio grazie al Colonna entrò a far parte dell'Accademia dei Filarmonici in veste di compositore. Nel 1685 aveva già preparato e pubblicato le sue prime opere. Ottenne nel 1688 il posto di musicista presso la basilica di San Petronio, e più tardi divenne maestro di cappella nella chiesa di San Giovanni in Monte. Sempre a Bologna fece la conoscenza del librettista Silvio Stampiglia, assieme al quale, tra il 1692 e il 1696, produrrà cinque opere. A partire dal 1692 si recò a Milano, Roma (dove fu apprezzato e sostenuto da Filippo II Colonna e dalla sua consorte Olimpia Pamphilj) e Venezia; infine, dal 1698 al 1711 si stabilì a Vienna, dove godette i favori degli imperatori Leopoldo I e Giuseppe I. Di passaggio a Berlino nel 1702, incontrò Georg Friedrich Händel, di quindici anni più giovane di lui, di cui riconobbe il talento precoce: lo avrebbe rincontrato alcuni anni più tardi. Dal 1714 al 1719 fu di nuovo a Roma, al servizio di Johann Wenzel, Conte di Gallas, Ambasciatore dell'Imperatore d'Austria a Roma, molto noto per il suo amore per la musica. Al Conte di Gallas, Bononcini dedicò la Favola Pastorale Erminia, rappresentata al Teatro della Pace nella Stagione del Carnevale del 1719. Il dramma musicale ebbe grandissimo successo sia per la musica, sia per gli interpreti, fra cui si segnalarono Domenico Gizzi (1687-1758), Musico Soprano della Real Cappella di Napoli ed il celebre contralto napoletano Francesco Vitale. Sempre nella Stagione del Carnevale 1719 al Teatro della Pace, Bononcini rappresentò il dramma per musica L'Etearco, dal librettista Silvio Stampiglia dedicato alla Contessa Ernestina di Gallas, moglie dell'Ambasciatore austriaco. Anche in questo dramma per musica Domenico Gizzi e Francesco Vitale fecero apprezzare tutte le spezie più ricercate del virtuosismo canoro. Poi, dal 1720 si stabilì a Londra, sotto la protezione del John Churchill, I duca di Marlborough. Qui si esibì anche al violoncello in numerosi concerti, molto apprezzati dall'aristocrazia inglese. Divenne membro della prestigiosa Royal Academy of Music.[senza fonte] Il pubblico londinese era, all'epoca, totalmente ignorante dell'opera italiana, e Händel stava muovendo i primi passi della sua prestigiosa carriera. Fra i due compositori si accese un forte spirito di competizione, sia che collaborassero alla realizzazione della medesima impresa (i tre atti dell'opera Muzio Scevola furono composti il primo da Filippo Amadi, il secondo da Bononcini, il terzo da Händel, al fine di soddisfare tutti e tre gli artisti), sia che, più spesso, si impegnassero in produzioni rivali. Le opere di maggior successo di Bononcini in quegli anni furono Astarto (1720), Crispo (1722), Griselda (1722), che si rivelò un vero e proprio trionfo, Erminia (1723), Calfurnia (1724). A favore dell'italiano era anche una certa ostilità verso Händel dovuta alle sue origini tedesche e alla contemporanea presenza sul trono inglese della poco amata dinastia di Hannover. Ma nel 1727-1728 scoppiò uno scandalo che compromise il successo di Bononcini e lo costrinse a lasciare Londra: il compositore Antonio Lotti accusò il madrigale di Bononcini In una siepe ombrosa di essere un plagio di un brano dei suoi Duetti, terzetti e madrigali. Fuggito a Parigi nel 1733, a causa di speculazion.
Giovanni Bononcini - Anthem (for the Funeral of John Duke of Marlborough)
Chorale SATB
Giovanni Bononcini (1670-1747) transcribed by Guido Menestrina Il padre, Giovanni Maria Bononcini (Buononcini) (1642-1678), era stato violinista e compositore: attivo alla corte di Modena, aveva scritto un trattato, Musico prattico, pubblicato nel 1673 Il fratello minore di Giovanni, Antonio Maria, fu anch'egli musicista
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Piano Solo - Level 3 - Digital Download SKU: A0.976840 Composed by Monica Bergo. Children,Christmas,Contemporary. Score. 8 pages. Monica Bergo #3236507. Published by Monica Bergo (A0.976840). 2017 Holiday Contest Entry♫*´¨`*•.¸¸.♫UN FOLLETTO UN PO’ SPECIALE ♫*´¨`*•.¸¸.♫ Ogni anno è sempre uguale Con l’arrivo del Natale Non mi sento molto bene La malinconia mi assale Ma quest’ anno son sicura Di poterla controllare Con l’aiuto di una storia Che ora vado a raccontare Nel regno di Babbo Natale C’è un folletto un po’ speciale A cui non importa niente della gioia della gente Di balocchi e di regali non ne vuole costruire e la festa del Natale per lui è solo da abolire Venite qua, c’è Monica un’altra favola racconterà Un personaggio indisponente Senza freni ed arrogante Quello che gli viene in mente di sicuro lui farà Per rovinare l’atmosfera La magia di quella sera lui si metterà d’impegno Dite che ci riuscirà? Augurerà a tutti quanti un buon Natale Con la speranza che vi vada tutto male nel marzapane mette il sale panettoni da buttare pan di zenzero e dolcetti col purgante farcirà Un po’ di etere e le renne dormiranno Mentre saltella e fa gli auguri di buon anno   Quanti natali son passati Tanti i ricordi ormai sbiaditi Il tempo passa e non riporterà L’infanzia che non ho vissuto Un giorno come un altro allora Il mondo fuori festeggiava Ma quel grigiore non cambiava Babbo natale non veniva I sogni miei non avverava E la mia lettera non leggeva mai Ma ritorniamo nel presente E al folletto mio arrogante So di lui cosa pensate Lo vorreste cancellare Dal mio libro di Natale Perché va contro corrente Proprio come la mia mente Che non riesco ad imbrigliare Ma ciò che è bene e ciò che è male È difficile capire perchè ormai questo natale è un affare commerciale solo oggetti da comprare l’elfo ci vuol far capire che Natale è tutto l’anno se viviamo nell’amore pacchetti e strenne scintillanti le vetrine luccicanti fiocchi e nastri appariscenti il folletto brucierà augurerà a tutti quanti un buon natale e intanto nei biscotti aggiungerà del fiele Babbo Natale certo lo licenzierà…. Venite qua che Monica Ci dice come questa storia finirà Non pensate così male del mio elfo che riflette la nevrosi che mi assale all’arrivo del natale Lui non c’entra, è innocente Partorito da una mente C he non vuol dimenticare e sorridere al presente…. Natale è qua e passerà Con la Befana il mio carbone arriverà! Monica Bergo
Un folletto un po' speciale
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Bass Clarinet,Cello,Guitar,Oboe,Percussion,Piano,Violin - Digital Download SKU: A0.1070871 Composed by Carmelo Mantione. 20th Century,Contemporary,Standards. Full Performance. Duration 619. Carmelo Mantione #5889423. Published by Carmelo Mantione (A0.1070871). Live recording: Daniela Carlino -Syrah ensemble, Palermo 2017Parte Terza: il sogno come evasione dalla precarietà della vita L'ultima  parte è la più complessa della composizione ed è basata su un testo di Guido Gozzano: La via del rifugio . Si tratta di una poesia molto articolata che offre parecchi spunti quasi teatrali: il poeta si trova disteso a terra, nella campagna piemontese, mentre due bambine, nipoti, figlie della sorella, giocano cantando un'antica filastrocca. Il poeta alterna le sue riflessioni sulla vita e sulle grandi domande dell'esistenza ai versi di questa filastrocca e alla descrizione dei giochi delle bambine, i girotondi e la cattura di una farfalla, che tanto coinvolge le piccole. Al fine di rendere meglio la teatralità del brano l'autore ha affidato il testo della filastrocca a due voci infantili e le riflessioni del poeta alla voce di soprano (con l'eccezione di qualche frammento di quest'ultimo tipo recitato dalle bambine stesse). La struttura del testo, con ritorni frequenti di alcune brevi strofe, ha suggerito una forma musicale che si avvicina al tradizionale rondò, in cui in particolare un refrain ritorna in maniera sempre nuova alternandosi a vari episodi. La melodia della filastrocca, elaborazione di una tipica melodia tradizionale è il refrain  principale e viene sempre variato nella combinazione delle due voci e degli strumenti, e nell'armonizzazione. Un altro episodio frequente, anch'esso rivisitato nei vari ritorni, è quello del primo intervento dell'autore: socchiusi gli occhi sto seduto sul trifoglio, e vedo un quatrifoglio che non raccoglierò, nelle sue  varianti testuali. Il brano vuole anche essere anche una sintesi dei precedenti (Parte Prima e Seconda), riproponendo riferimenti importanti ai temi principali uditi, ma anche a frammenti secondari, che compaiono all'interno del tessuto musicale per suggerire  stati d'animo o immagini simili a quelle originarie del brano da cui sono state estrapolate o comunque servono a mettere i brani a confronto e creare delle correlazioni musicali e concettuali.
Limes (CM 2017) Parte terza: il sogno come evasione dalla precarietà della vita

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Small Ensemble Organ,Piano,Viola,Violin - Level 3 - Digital Download SKU: A0.976885 Composed by Monica Bergo. Christmas,Contemporary. Score and parts. 37 pages. Monica Bergo #3373741. Published by Monica Bergo (A0.976885).                                             Christmas Horror                  Occhi aperti Notte scura Si fa strada la paura E comincio già a tremare Il Natale è qui, sta per arrivare   Sto pensando a qualcosa per poterlo evitare Diventare trasparente Od il tempo fermare Mentre nulla mi convince La risposta è già qua Il mio libro un aiuto mi darà   Pelle di serpente, occhio di bue Gocce di rugiada tra le mani mie dente di vipera, urla di una strega  girotondo ed il tutto si completa   Mostri e vampiri, tra fumi e vapori Direttamente dal regno degli orrori Scheletri e demoni Mummie malandate Streghe su scope e la festa si farà ma eccentrica sarà di nero addobberà tutta la mia città   Sarà un Natale un po’ strano Per tutti quanti noi Sarà il mio Christmas Horror Rapiamo Babbo Natale e pensiamo a tutto noi È tutto sotto controllo   Sarà fantastico Un party mitico E siete tutti miei invitati A questa mensa degli idioti Sarà magnifico Un giorno atipico E non ti devi preoccupare C’è abbastanza da mangiare   Per te che vivi al cellulare E pensi solo ad apparire Non c’è internet o bluetooth Niente foto su Facebook E se qualcosa devi dire In faccia me lo dovrai urlare Niente stati su Whatsapp Non è quella la realtà­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­.
Christmas Horror

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Guitar,Instrumental Duet - Level 2 - Digital Download SKU: A0.1506625 By EMILIO ANTONUCCI. By J. Pachelbel. Arranged by EMILIO ANTONUCCI. Baroque,Classical,Early Music,Lent,Religious. 4 pages. EMILIO ANTONUCCI #1081993. Published by EMILIO ANTONUCCI (A0.1506625). Sebbene Pachelbel fosse un compositore barocco minore rispetto a giganti come Bach o Vivaldi, il Canon in D ha guadagnato enorme popolarità nel XX secolo, diventando parte della cultura popolare. È presente in numerosi film, spot pubblicitari, e ha ispirato arrangiamenti moderni in vari generi musicali.Canon in D Major di Johann Pachelbel è uno dei brani più iconici della musica barocca e viene spesso suonato in occasione di matrimoni e celebrazioni per la sua melodia elegante e serena.Caratteristiche Musicali:Forma: Il Canon in D è scritto in forma di canone, un tipo di composizione in cui una melodia viene ripetuta e imitata in maniera sequenziale da altre voci o strumenti. In questo caso, il brano è suonato da due chitarre: la prima chitarra esegue la melodia principale suonata con il capotasto al settimo tasto; la seconda chitarra esegue l'accompagnamento (senza capotasto).Basso Ostinato: Il brano è costruito su un basso ostinato, cioè una sequenza di otto note che viene ripetuta per tutta la durata del pezzo. Questa ripetizione crea una solida base armonica su cui si sviluppano le variazioni melodiche.Semplicità ed Eleganza: Nonostante la struttura ripetitiva, la progressione delle melodie sopra il basso continuo dà al brano una sensazione di crescendo e variazione, mantenendo l’ascoltatore coinvolto. Le frasi melodiche si arricchiscono e si complicano man mano che il brano prosegue, aggiungendo movimento e dinamismo.Atmosfera: Il Canon in D è conosciuto per la sua atmosfera calma e contemplativa grazie alla fluidità delle melodie che lo rendono perfetto per occasioni che richiedono un sottofondo musicale elegante e tranquillo.
CANON IN D MAJOR FOR TWO GUITARS
EMILIO ANTONUCCI
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Brass Ensemble Horn - Level 2 - Digital Download SKU: A0.931229 Composed by Thoinot Arbeau. Arranged by Alessandro Macrì. Classical,Concert,Film/TV,Graduation,Renaissance. Score and parts. 16 pages. Music Macri Editions #5371749. Published by Music Macri Editions (A0.931229). Sono due danze rinascimentali: Bransle de chevaux e Jouyssance vous donnerai, composte da Thoinot Arbeau, pseudonimo di Jehan Tabourot (Digione, 1519 – Langres, 1595).Il Tabourot fu nominato canonico della città di Langres (nei pressi di Digione) nel 1574. Grande appassionato della danza e con buone conoscenze musicali, decise di dedicarsi alla raccolta delle danze più diffuse ai suoi tempi e di annotarne i passi, la struttura e la musica. Perciò egli è celebre nell'ambito della storiografia della danza per aver scritto un trattato dal titolo Orchésographie et traité en forme de dialogue par lequel toutes personnes peuvent facilement apprendre et pratiquer l'honnête exercice des danses, ossia Orchésographie e trattato in forma di dialogo attraverso il quale tutti possono facilmente imparare e praticare l'onesto esercizio delle danze. Il trattato fu pubblicato una prima volta nel 1589 ed ebbe in seguito altre edizioni, posteriori alla morte dell'autore (seconda edizione 1596). Il trattato - come è annunciato nel titolo - è scritto in forma di dialogo tra l'Arbeau e un immaginario allievo, di nome Capriol e, oltre alla descrizione di numerose danze in uso ai tempi dell'autore, contiene le notazioni delle melodie che accompagnavano dette danze, istruzioni per suonare alcuni strumenti musicali, indicazioni sull'accompagnamento polifonico, teorie, cenni storici e molte illustrazioni, ottenute con il metodo della xilografia, che rappresentano le differenti fasi di esecuzione delle danze.
Bransle de chevaux & Jouyssance vous donnerai by T. Arbeau

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