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2017 Holiday Contest Entry

Il volo dell’albatros (oltre ogni limite)

Vento che va ,Portami al margine della città

E piano volerò ,In libertà

Come un albatros , Via da qua

Da solo oltre ogni limite, ferita dentro l’anima

Inchiodami al mio ruolo e poi di nuovo fuggirò

Non puoi ancora nascondermi

Non riesco ormai più a fingere

Non posso ancora chiedermi se fosse tutto qua?

Costringimi a planare qui

Guardando questa umanità

Inchiodami alla realtà e piano morirò

Con l’apertura d’ali mia, la più maestosa che ci sia

Le navi accompagnerò ,la brezza io respirerò

Per non scordare mai le origini del mare

In volo come un albatros non mi potrai fermare

Mi sento irraggiungibile, volando tra le nuvole

Così inavvicinabile persino dai miei simili

Ma spiegami perché mi spingo oltre ogni limite

Sfruttando la corrente ,seguendo l’orizzonte

Ricordi l’altalena non volava così in alto

La giostra che girava mi inchiodava a quel tuo sguardo

E come un albatros ferito che non può più volare

Inseguo quel cielo infinito ma non mi può bastare

Mia madre mi diceva

non ti abbiamo mai voluta, sei stata un incidente, una cura mal riuscita

e come un albatros ferito che annaspa nel dolore

alla ricerca di quel nido e di un po’ di calore

Raggiungerò quell’orizzonte e poi scomparirò

come questo tempo mio che se ne va ,polvere e cenere poi resterà

ma ora sono un albatros, fendendo l’aria intorno a me

oltre qualsiasi limite io mi ritroverò

creatura invulnerabile

tutti in all’erta i sensi miei

non potrai più sorprendermi, eterno è il volo mio

più non maledirò il volo mio pindarico

mi annullo e poi risorgo , come fenice al nuovo giorno

Precipito nel baratro

di questa solitudine

che strano girotondo

all’inferno e poi ritorno

abbasserò le ali e poi il capo io reclinerò

e fiero come nacqui io nel nulla sparirò…….

La morte che ti culla come l’onda fa col mare

Ricordati, ti prego, il segreto per planare

E come un albatros ferito, solo col suo dolore

Oltre ogni limite e confine ritornerò a volare…. Monica Bergo

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Transcription of all six of J.S. Bach's cello suites BWV 1007-1012 for ukulele (gCEA tuning) from the urtext. All pitches are maintained from the original but there are some octave transposition, changes to the contour of the line (such as with the shape of arpeggios) or revoicing chords to fit the ukulele's smaller range. The transcriptions avoid a lot of campanella playing to maintain a clearer sense of line, especially in the runs. Open strings are mostly used to facilitate position changes, and as pedals. Some of the chords use higher pitches on the fourth string to complete the harmony where necessary. Where this happens, the melodic line is normally on the first or second string to give it extra weight or emphasis if the chord is rolled. Suite No.4 has been transposed from E flat major to G major and No.6 from D major to G major, in both cases to avoid some of the problems with register, and to enable greater use of open string pedals. The other suites are in their original keys.