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Choral Choir (SATB) - Level 4 - Digital Download

SKU: A0.828704

Composed by Giovanni Bononcini, Giovanni Battista Bononcini. Arranged by Guido Menestrina. Baroque,Contemporary,Sacred. Octavo. 44 pages. Guido Menestrina #368381. Published by Guido Menestrina (A0.828704).

Anthem which was performed in King Henry the Seventh's Chappel at the Funeral of the most Noble & Victorious Prince John Duke of Marlborough By Giovanni Bononcini (1670-1747) transcribed by Guido Menestrina Il padre, Giovanni Maria Bononcini (Buononcini) (1642-1678), era stato violinista e compositore: attivo alla corte di Modena, aveva scritto un trattato, Musico prattico, pubblicato nel 1673. Il fratello minore di Giovanni, Antonio Maria, fu anch'egli musicista. Proprio dal padre Giovanni ricevette la prima educazione musicale; quando questi morì, nel 1678, divenne studente di Giovanni Paolo Colonna a Bologna, dove vennero eseguiti i suoi primi lavori. Proprio grazie al Colonna entrò a far parte dell'Accademia dei Filarmonici in veste di compositore. Nel 1685 aveva già preparato e pubblicato le sue prime opere. Ottenne nel 1688 il posto di musicista presso la basilica di San Petronio, e più tardi divenne maestro di cappella nella chiesa di San Giovanni in Monte. Sempre a Bologna fece la conoscenza del librettista Silvio Stampiglia, assieme al quale, tra il 1692 e il 1696, produrrà cinque opere. A partire dal 1692 si recò a Milano, Roma (dove fu apprezzato e sostenuto da Filippo II Colonna e dalla sua consorte Olimpia Pamphilj) e Venezia; infine, dal 1698 al 1711 si stabilì a Vienna, dove godette i favori degli imperatori Leopoldo I e Giuseppe I. Di passaggio a Berlino nel 1702, incontrò Georg Friedrich Händel, di quindici anni più giovane di lui, di cui riconobbe il talento precoce: lo avrebbe rincontrato alcuni anni più tardi. Dal 1714 al 1719 fu di nuovo a Roma, al servizio di Johann Wenzel, Conte di Gallas, Ambasciatore dell'Imperatore d'Austria a Roma, molto noto per il suo amore per la musica. Al Conte di Gallas, Bononcini dedicò la Favola Pastorale Erminia, rappresentata al Teatro della Pace nella Stagione del Carnevale del 1719. Il dramma musicale ebbe grandissimo successo sia per la musica, sia per gli interpreti, fra cui si segnalarono Domenico Gizzi (1687-1758), Musico Soprano della Real Cappella di Napoli ed il celebre contralto napoletano Francesco Vitale. Sempre nella Stagione del Carnevale 1719 al Teatro della Pace, Bononcini rappresentò il dramma per musica L'Etearco, dal librettista Silvio Stampiglia dedicato alla Contessa Ernestina di Gallas, moglie dell'Ambasciatore austriaco. Anche in questo dramma per musica Domenico Gizzi e Francesco Vitale fecero apprezzare tutte le spezie più ricercate del virtuosismo canoro. Poi, dal 1720 si stabilì a Londra, sotto la protezione del John Churchill, I duca di Marlborough. Qui si esibì anche al violoncello in numerosi concerti, molto apprezzati dall'aristocrazia inglese. Divenne membro della prestigiosa Royal Academy of Music.[senza fonte] Il pubblico londinese era, all'epoca, totalmente ignorante dell'opera italiana, e Händel stava muovendo i primi passi della sua prestigiosa carriera. Fra i due compositori si accese un forte spirito di competizione, sia che collaborassero alla realizzazione della medesima impresa (i tre atti dell'opera Muzio Scevola furono composti il primo da Filippo Amadi, il secondo da Bononcini, il terzo da Händel, al fine di soddisfare tutti e tre gli artisti), sia che, più spesso, si impegnassero in produzioni rivali. Le opere di maggior successo di Bononcini in quegli anni furono Astarto (1720), Crispo (1722), Griselda (1722), che si rivelò un vero e proprio trionfo, Erminia (1723), Calfurnia (1724). A favore dell'italiano era anche una certa ostilità verso Händel dovuta alle sue origini tedesche e alla contemporanea presenza sul trono inglese della poco amata dinastia di Hannover. Ma nel 1727-1728 scoppiò uno scandalo che compromise il successo di Bononcini e lo costrinse a lasciare Londra: il compositore Antonio Lotti accusò il madrigale di Bononcini In una siepe ombrosa di essere un plagio di un brano dei suoi Duetti, terzetti e madrigali. Fuggito a Parigi nel 1733, a causa di speculazion.

Giovanni Bononcini - Anthem (for the Funeral of John Duke of Marlborough)
Chorale SATB
Giovanni Bononcini (1670-1747) transcribed by Guido Menestrina Il padre, Giovanni Maria Bononcini (Buononcini) (1642-1678), era stato violinista e compositore: attivo alla corte di Modena, aveva scritto un trattato, Musico prattico, pubblicato nel 1673 Il fratello minore di Giovanni, Antonio Maria, fu anch'egli musicista
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Choral Choir (SATB) - Level 4 - Digital Download

SKU: A0.828703

Composed by Leonardo Leo. Arranged by Guido Menestrina. A Cappella,Baroque,Sacred. Octavo. 15 pages. Guido Menestrina #238145. Published by Guido Menestrina (A0.828703).

Leonardo Leo - Dixit Dominus a 2 cori, 1741, Primo movimentoEdit Published by Guido Menestrina Celebre compositore e capostipite della bella scuola napoletana del XVIII secolo, nacque a San Vito degli Schiavoni, presso Brindisi, in provincia di Terra d'Otranto. De Leo avrebbe compiuto i suoi studi musicali al conservatorio della Pietà dei Turchini, sotto la direzione di Nicola Fago, soprannominato il tarentino[1]. Girolamo Chigi, maestro di Cappella di San Giovanni in Laterano, allievo e amico di Pitoni, dice che de Leo si recò a Roma e che vi studiò il contrappunto sotto la guida di questo sapiente maestro. Di ritorno a Napoli, de Leo ottenne il posto di secondo maestro al conservatorio della Pietà. Nel 1716 fu nominato organista della cappella reale e l'anno successivo venne designato per occupare il posto di maestro di cappella della chiesa di Santa Maria della Solitaria, per la quale scrisse molta musica. Nel 1719 fece rappresentare la Sofonisba, sua prima opera seria che fu ben accolta e in cui il carattere espressivo del suo talento si faceva già notare. I biografi che sostengono abbia insegnato al conservatorio di Loreto s'ingannano, fu infatti prima al conservatorio della Pietà, poi a quello di Sant'Onofrio, dove ebbe per allievi alcuni dei compositori più illustri del XVIII secolo, come Jommelli e Piccinni. Non morì nel 1743, come dice lo stesso Piccinni, in una breve notizia biografica sul suo maestro, né nel 1742 come afferma Burney, ma nel 1744. Il marchese di Villarosa, riferisce che de Leo sarebbe stato colpito da apoplessia, mentre era intento a scrivere un'aria buffa de La finta frascatana che comincia con queste parole: Voi par che gite/di palo in frasca. Lo si trovò con la testa appoggiata sul suo clavicembalo e si credette, in un primo momento che dormisse, ma in realtà aveva già cessato di vivere. Leo era di taglia media, colorito bruno, occhio vivo e temperamento ardente. Sebbene fosse abitualmente piuttosto serioso, non mancava di urbanità e gentilezza. Infaticabile nella professione, passava spesso la maggior parte delle notti a comporre e si trovava sempre in vena- Amava le sue opere, ma rendeva giustizia al merito dei suoi rivali quando occorreva. Morì rimpianto da tutti, lasciando a lungo il ricordo di sé e delle sue opere, nonché della scuola di cui fu uno dei fondatori. Considerazioni sull'artista Leo condivide col suo predecessore Alessandro Scarlatti e i contemporanei Nicola Porpora, Francesco Durante e Francesco Feo, la gloria di aver fondato la scuola di Napoli, da cui sono usciti, durante tutto un secolo, una moltitudine di compositori drammatici di prim'ordine. Egli stesso fu non soltanto un grande professore, ma un artista dei più dotati. La sua musica da chiesa non ha meno maestà di quella di Durante, tocca il cuore e fa nascere degli slanci di tenera devozione. Il suo Miserere a due cori è una composizione tanto notevole per l'elevatezza dei sentimenti che l'hanno dettata, quanto per la purezza di stile in cui si riconoscono le tracce della scuola cantoria romana in cui studiò. Nella sua musica sacra nello stile accompagnato e concertato, de Leo conserva la semplicità e si fa ammirare per la bellezza dell'espressione, come l'Ave Maris Stella per voce di soprano e orchestra o il Credo a quattro. Egualmente notevole nel genere teatrale, de Leo è sempre nobile, spesso patetico e appassionato ed è con questi mezzi, molto semplici, che perviene a grandi effetti. Piccinni fa i più grandi elogi alle sue opere, e cita in particolare l'aria Misero pargoletto da Demoofonte come modello di espressione drammatica, quest'aria è, in effetti, della più grande bellezza, anche Arteaga è prodigo di elogi verso questo musicista Segui lo spartito qui/Follow the score here: http://youtu.be/q3iMskZjm1Y.

Leonardo Leo - Dixit Dominus a 2 cori, 1741, Primo movimento
Chorale SATB

$17.99 17.08 € Chorale SATB PDF SheetMusicPlus

Choral Choir (SATB) - Digital Download

SKU: A0.828714

Composed by Leonardo Leo. Arranged by Guido Menestrina. A Cappella,Baroque,Sacred. Octavo. 23 pages. Guido Menestrina #481065. Published by Guido Menestrina (A0.828714).

Leonardo Leo - Dixit Dominus a 2 cori, 1741, Secondo movimento Transcribed by Guido Menestrina Celebre compositore e capostipite della bella scuola napoletana del XVIII secolo, nacque a San Vito degli Schiavoni, presso Brindisi, in provincia di Terra d'Otranto. De Leo avrebbe compiuto i suoi studi musicali al conservatorio della Pietà dei Turchini, sotto la direzione di Nicola Fago, soprannominato il tarentino[1]. Girolamo Chigi, maestro di Cappella di San Giovanni in Laterano, allievo e amico di Pitoni, dice che de Leo si recò a Roma e che vi studiò il contrappunto sotto la guida di questo sapiente maestro. Di ritorno a Napoli, de Leo ottenne il posto di secondo maestro al conservatorio della Pietà. Nel 1716 fu nominato organista della cappella reale e l'anno successivo venne designato per occupare il posto di maestro di cappella della chiesa di Santa Maria della Solitaria, per la quale scrisse molta musica. Nel 1719 fece rappresentare la Sofonisba, sua prima opera seria che fu ben accolta e in cui il carattere espressivo del suo talento si faceva già notare. I biografi che sostengono abbia insegnato al conservatorio di Loreto s'ingannano, fu infatti prima al conservatorio della Pietà, poi a quello di Sant'Onofrio, dove ebbe per allievi alcuni dei compositori più illustri del XVIII secolo, come Jommelli e Piccinni. Non morì nel 1743, come dice lo stesso Piccinni, in una breve notizia biografica sul suo maestro, né nel 1742 come afferma Burney, ma nel 1744. Il marchese di Villarosa, riferisce che de Leo sarebbe stato colpito da apoplessia, mentre era intento a scrivere un'aria buffa de La finta frascatana che comincia con queste parole: Voi par che gite/di palo in frasca. Lo si trovò con la testa appoggiata sul suo clavicembalo e si credette, in un primo momento che dormisse, ma in realtà aveva già cessato di vivere. Leo era di taglia media, colorito bruno, occhio vivo e temperamento ardente. Sebbene fosse abitualmente piuttosto serioso, non mancava di urbanità e gentilezza. Infaticabile nella professione, passava spesso la maggior parte delle notti a comporre e si trovava sempre in vena- Amava le sue opere, ma rendeva giustizia al merito dei suoi rivali quando occorreva. Morì rimpianto da tutti, lasciando a lungo il ricordo di sé e delle sue opere, nonché della scuola di cui fu uno dei fondatori. Considerazioni sull'artista Leo condivide col suo predecessore Alessandro Scarlatti e i contemporanei Nicola Porpora, Francesco Durante e Francesco Feo, la gloria di aver fondato la scuola di Napoli, da cui sono usciti, durante tutto un secolo, una moltitudine di compositori drammatici di prim'ordine. Egli stesso fu non soltanto un grande professore, ma un artista dei più dotati. La sua musica da chiesa non ha meno maestà di quella di Durante, tocca il cuore e fa nascere degli slanci di tenera devozione. Il suo Miserere a due cori è una composizione tanto notevole per l'elevatezza dei sentimenti che l'hanno dettata, quanto per la purezza di stile in cui si riconoscono le tracce della scuola cantoria romana in cui studiò. Nella sua musica sacra nello stile accompagnato e concertato, de Leo conserva la semplicità e si fa ammirare per la bellezza dell'espressione, come l'Ave Maris Stella per voce di soprano e orchestra o il Credo a quattro. Egualmente notevole nel genere teatrale, de Leo è sempre nobile, spesso patetico e appassionato ed è con questi mezzi, molto semplici, che perviene a grandi effetti. Piccinni fa i più grandi elogi alle sue opere, e cita in particolare l'aria Misero pargoletto da Demoofonte come modello di espressione drammatica, quest'aria è, in effetti, della più grande bellezza, anche Arteaga è prodigo di elogi verso questo musicista Segui lo spartito qui/Follow the score here: https://www.youtube.com/watch?v=vqOa9skJg5o.

Leonardo Leo - Dixit Dominus a 2 cori, 1741, Secondo movimento
Chorale SATB

$13.99 13.28 € Chorale SATB PDF SheetMusicPlus

Choral Choir (SATB) - Digital Download

SKU: A0.724429

Composed by Renato Tagliabue. Christian,Contemporary,Sacred,Spiritual. Octavo. 6 pages. Renato Tagliabue #3883343. Published by Renato Tagliabue (A0.724429).

I HAVE RIDDEN THE WINGS OF THE DAWN
I have ridden the wings of the dawn looking for a place to lie my heart to rest, flying over seas and hills I found your splendid home.
How could I explain what I felt when I saw your light, when I heard you calling my poor self. 
I feel your spirit looking after my lonely soul, I know your head is placed on my troubled head; I hear your voice: it's as sweet as a dream. 
Please don't let me lose my way hold me within your light. 
How could I close my heart to your blessed charity? 
Stars and skies tell me of your loving harmony. 
I see your love in the brightness of the moon; darkness will fade away the sun will shine over me.

HO CAVALCATO LE ALI DELL'AURORA - For SATB Choir and Organ
Chorale SATB

$6.50 6.17 € Chorale SATB PDF SheetMusicPlus

Choral Choir (SATB) - Digital Download

SKU: A0.828730

Composed by Giuseppe Dogliani. Arranged by Guido Menestrina. Romantic Period,Sacred. Octavo. 6 pages. Guido Menestrina #1986533. Published by Guido Menestrina (A0.828730).

SATB + Piano solo Musica dal dramma (su libretto di Jean-Baptiste Lemoyne) Cristoforo Colombo, 1896. Qui di seguito info sul compositore. n. a Costigliole di Saluzzo (Cuneo-Italia) il 13 maggio 1849; prof. a Lanzo il 23 settemre 1870; m. a Torino il 22 ottobre 1934. Fu accolto da don Bosco nel suo Oratorio di Valdocco (Torino) nel 1864, a 14 anni di età, come allievo falegname. Egli però, già cantore del duomo di Saluzzo, aveva una spiccata inclinazione alla musica, e trovò in don Bosco chi lo comprese e l'assecondò. Sotto la guida del M. De Vecchi poté studiare musica strumentale, armonia e composizione. I suoi progressi furono così rapidi che, fattosi salesiano, divenne il più attivo collaboratore del M. Cagliero, e, allorché questi partì per l'Argentina a capo della prima spedizione di missionari salesiani (1875), a lui fu affidata la direzione della Schola cantorum,e nel 1889 anche della banda musicale dell'Oratorio. Maestro impareggiabile - come attesta un suo ex-allievo, don Alberto Caviglia - trasformò la scuola di canto col suo metodo d'insegnamento, sia nella preparazione della lettura, sia nell'educazione delle voci bianche e nell'addestramento delle masse corali, che giunsero fino a quattrocento voci. Con mezzi così poderosi il M. Dogliani ricondusse in chiesa la musica classica, e la Basilica di Maria Ausiliatrice fu rinomata per le grandiose esecuzioni inappuntabili degli spartiti di Rossini, Cherubini, Haydn, Gounod, Sgambati, Bossi, Tebaldini, Pagella, Perosi, Bottazzo, Ravanello, Mattioli, Donini, giungendo perfino a eseguire la Missa Papae Marcelli del Palestrina, senza accompagnamento (1876), e le classiche composizioni di Vittoria, Lolli, Gabrielli, Orlando di Lasso. La presenza della sua Schola cantorum e della sua banda strumentale fu spesso ambita e richiesta in altre città d'Italia in solenni circostanze, meritando elogi e premi, e perfino a Marsiglia per le feste centenarie di santa Giovanna d'Arco e l'inaugurazione della nuova cattedrale (1894). Il Cagliero - di cui ridusse a stile liturgico le più solenni composizioni - lo invitò in Argentina per portarvi la sua esperienza pratica d'insegnamento, che poi concretò nel celebre Metodo di canto corale, edito varie volte e su cui si formarono generazioni di Pueri cantores. Fu pure compositore di musica sacra e inni d'occasione di ottimo effetto: notevole l'antifona Corona aurea, composta per l'incoronazione dell'effige di Maria Ausiliatrice nel suo santuario (1903). Ma soprattutto egli - seguendo il metodo educativo di don Bosco - seppe fare della scuola di canto e di banda validi strumenti di formazione interiore, educando soprattutto con l'esempio di perfetto religioso, sicché i suoi allievi, per la sua abituale compostezza e inalterabile pazienza, lo tenevano in concetto di santo. Tra essi vi fu pure il celebre tenore Francesco Tamagno; altro suo discepolo affezionatissimo fu Federico Caudana, poi maestro di cappella a Cremona e buon compositore di musica. È da notare che il M. Dogliani, col suo insegnamento e col suo esempio, precorse di un trentennio la riforma della musica sacra fatta da san Pio X col Motu proprio del 1903. (da http://www.coadiutoresalesiano.net/ ) follow the score online on youtube: https://youtu.be/kAj11WStQqc.

Giuseppe Dogliani - Salve o Regina (1896)
Chorale SATB

$1.99 1.89 € Chorale SATB PDF SheetMusicPlus

Choral Choir (SAB) - Level 3 - Digital Download

SKU: A0.516688

Composed by Santino Cara. A Cappella,Christian,Easter,Sacred. Octavo. 7 pages. Santino Cara #512873. Published by Santino Cara (A0.516688).

This Lauda Spiritual of Passion for SATB a cappella choir was composed in Rome in 2002 by Santino Cara and published for the first time in Turin in 2004.The Renaissance text on which it was composed the Lauda, is extracted from the third book of the spiritual lauds, Gardano editions, Rome, 1588. == Questa Lauda Spirituale di Passione per coro SAB a cappella è stata composta a Roma nel 2002 da Santino Cara e pubblicata per la prima volta a Torino nel 2004. Il testo rinascimentale su cui è stata composta la Lauda, è estratto dal terzo libro delle laudi spirituali, edizioni Gardano, Roma, 1588.

Stava a pie della Croce - Lauda di Passione per coro SAB a cappella
Chorale 3 parties

$7.20 6.84 € Chorale 3 parties PDF SheetMusicPlus

Choral Choir (SATB) - Level 4 - Digital Download

SKU: A0.868951

Composed by Antonio Vivaldi. Arranged by Sergei PICHUGIN. Baroque,Concert,Instructional,Opera,Standards. Octavo. 6 pages. Really Good Music, LLC. #5292333. Published by Really Good Music, LLC. (A0.868951).

Se lascio d’adorare is a mezzo-soprano (baritone) aria from the opera-pasticcio La virtù trionfante dell’amore e dell’odio, ovvero Il Tigrane (1724). Antonio VIVALDI (1678 – 1741) composed the music of the second act of the opera. The aria has been realized from the score manuscript of the opera and arranged by Sergei Pichugin for voice and piano. The aria may be an invaluable addition to the repertoire of vocal teachers and students.

It is available in the key of A minor (D4 – F#5) for high voice.

VIVALDI Antonio: Se lascio d’adorare, an aria from the opera "Il Tigrane", arranged for Voice and
Chorale SATB

$5.95 5.65 € Chorale SATB PDF SheetMusicPlus






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